Il progetto nasce dall'intenzione di creare una nuova 'casa' per il mondo del Calcio Padova. Un progetto che intende rendere onore alla storia di questa società e della sua città. E' stata immaginata la restituzione di un valore simbolico alla lettura aerea di questa porzione di territorio, riproducendovi il segno grafico identitario della società.

Lo stemma Biancoscudato diviene quindi una nuova traccia del territorio che lo caratterizza simbolicamente nella scala del paesaggio. Anziché un'organizzazione arbitraria il logo suggerisce un ordine compositivo nell'attuale spazio vuoto della campagna. La copertura diviene quindi puro elemento di architettura vista come forma definita, autonoma e riconoscibile, e si propone come un corpo figurativo caratterizzante e significante sia nell'ambiente naturale che in quello artificiale. L'ordito della croce supporta il sistema costruito e organizza i quadranti vuoti della campagna. Il secondo tassello che si pone fondamentale all'interno della matrice progettuale è il portico, tipico elemento architettonico che caratterizza la città di Padova. Nel progetto viene definito un sistema di porticato che disegna gli accessi e i percorsi esterni al coperto, proteggendo le facciate vetrate, che arretrano rispetto al perimetro esterno di copertura.

Il nuovo sistema costruito si inserisce discretamente nell'attuale distesa di campi agricoli con un'altezza di non più di due livelli appoggiandosi alla trama delle divisioni degli appezzamenti coltivati. Sullo sfondo emergono con enfasi discreta dal profilo rettilineo delle coperture i profili dei coni vulcanici dei Colli Euganei. La vegetazione del residuo di bosco che esiste lungo viale Nereo Rocco viene riutilizzata nel sistema di alberature a perimetro, nei parcheggi, come filtro alle attività di cura e ristoro fisico del centro medico e fitness e nelle due aree parco agli estremi nord e sud. Queste ultime diventeranno le prime porzioni di parco urbano, inserendosi nell'insieme dei nuovi servizi dedicati alla comunità.